martedì 8 gennaio 2013

PERCHE' HO SCELTO DI CANDIDARMI? E' UN DOVERE CIVICO E MORALE

Perché scelgo la politica

perchè scelgo Sinistra Ecologia e Libertà


Nell’Italia di oggi fare politica non è considerata una bella cosa. Le persone guardano i politici con sospetto e non li considerano i loro referenti. Dunque scegliere di candidarsi è visto da molti come qualcosa di incomprensibile. Di molto coraggioso. Ma la politica segna la nostra vita e non si può sempre restare a guardare. Perché non basta lamentarsi per migliorare le cose. Perché questo Paese non ha più tempo da perdere. Ha bisogno di un cambiamento netto, a cominciare da coloro che nelle istituzioni hanno la responsabilità di rappresentare il popolo italiano.
Nel momento in cui l’Italia si sforza di voltare pagina e riportare al centro il bene comune, mi è stato chiesto di mettere a disposizione la mia esperienza professionale e umana. Un’esperienza e un impegno di oltre venti anni su temi cruciali del nostro tempo: le crisi umanitarie, le migrazioni, la convivenza civile, i diritti.
In questi ambiti ho acquisito una visione che necessariamente si sposta oltre i confini nazionali e oggi, nel pieno dell’era della globalizzazione, per dare risposte adeguate è importante allargare la lente e avere una prospettiva più ampia.
Le agenzie delle Nazioni Unite sono un punto di osservazione privilegiato per valutare il ruolo che i paesi svolgono in ambito internazionale. Devo dire che l’Italia in questi anni non ha avuto un ruolo da protagonista. E lo dico con dispiacere.
Quante volte essere italiani all’estero non è stato semplice.
L’Italia che respinge i rifugiati in alto mare, l’Italia delle ronde padane, dello sfruttamento e della riduzione in schiavitù dei migranti. L’Italia dei cori razzisti negli stadi e dove oggi un consigliere comunale arriva a proporre mezzi di trasporto riservati alle persone di pelle nera.
Ma anche l’Italia degli scandali e della corruzione. L’Italia che gestisce in modo dissennato le risorse pubbliche senza creare le premesse per lo sviluppo. Il paese in cui un presidente del Consiglio è stato più noto per gaffes e vicende personali piuttosto che per l’azione di governo. L’Italia che ha costantemente proposto soprattutto nelle Tv e in pubblicità un modello femminile legato all’utilizzo del corpo, condizione umiliante per tutte quelle che lottano e lavorano duro per affermarsi.
Dunque un’Italia così che ruolo può avere nel contesto internazionale?
Per mettere freno a un tale declino, per recuperare credibilità e dare fiducia ai nostri giovani bisogna cambiare drasticamente rotta. Con coraggio e non con moderazione.
Non ho mai fatto politica attiva, non sono mai stata iscritta a un partito. Se ho accettato ora di candidarmi è per rispondere ad un dovere civico e morale. L’ho fatto con SEL perché in questi anni difficili per la difesa dei diritti ho apprezzato la sensibilità e l’impegno di Nichi Vendola e di altri esponenti del partito che si sono spesi contro la criminalizzazione dei migranti, il populismo e l’utilizzo della paura a scopo di consenso.
Credo che questa sia una grande opportunità per portare avanti il mio impegno anche se da un’altra prospettiva. E sono contenta di farlo nel mio paese e per il mio paese. L’ obbiettivo è di contribuire ad una società più equa, inclusiva e più contemporanea, una dimensione di cui l’Italia non può più fare a meno.
Laura Boldrini

 

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